DALLA CONQUISTA ROMANA... AI NOSTRI GIORNI

Numerosi sono i reperti archeologici, a cominciare dalle are, che testimoniano la presenza dei Romani a Vimercate nel I secolo d. C..

Il più importante è il Ponte di S. Rocco, unico ponte romano aperto al transito dei veicoli; non resta invece traccia visibile del castrum di Vimercate

Nel V secolo la Lombardia venne invasa dagli Eruli, dai Goti e dai Longobardi, che scesero nel nord Italia saccheggiando e distruggendo.

La zona di Vimercate subì la stessa sorte, ma la situazione migliorò durante il regno della regina Teodolinda.

Nel secolo VIII Vimercate ebbe un’importante posizione nell’organizzazione del territorio longobardo: lo testimonia un documento dell’aprile 745, con cui un nobile, Roberto di Agrate donava alla chiesa di S. Stefano un pezzo di terra coltivato a vite.

Vimercate a quel tempo era al centro della Pieve, cioè era il capoluogo di un territorio comprendente diversi villaggi; aveva un suo mercato verso cui si dirigevano le popolazioni vicine per i loro acquisti. L’importanza di questo mercato è testimoniata dal nome della nostra città e fu posta a capo del "Contado rurale della Martesana".

Attorno al 1100 nasce il libero Comune di Vimercate; è di questo periodo il famoso Pinamonte da Vimercate, uno dei fondatori della Lega dei Comuni Lombardi contro l’imperatore tedesco Federico Barbarossa. Di quest'epoca rimangono a Vimercate molti reperti archeologici.

Durante il 1200 Vimercate passò da libero Comune sotto il dominio della Signoria dei Visconti di Milano. Durante le lotte intraprese da Francesco Sforza per diventare Signore di Milano, Vimercate fu il quartier generale del condottiero e la pace tra lo Sforza ed i milanesi fu firmata a Vimercate nella villa del conte Corio.

Francesco Sforza concesse a Gasparre da Vimercate il feudo di Vimercate. Con la morte dell’ultimo Sforza, il dominio di Milano e della Brianza passò agli Asburgo di Spagna. Nel 1630 anche Vimercate fu colpita dalla peste.

Caduta la dominazione spagnola, in Lombardia arrivarono gli Austriaci: questi promossero riforme che favorirono il progresso civile ed economico.

Dopo la parentesi Napoleonica, la Lombardia tornò sotto l’Austria, inglobata nel Regno Lombardo-Veneto.

VERSO L'UNITA' D'ITALIA

Durante le 3 guerre d’indipendenza i cittadini di Vimercate diedero il loro contributo; alcuni parteciparono anche alla spedizione dei Mille.

Molti ragazzi partirono per la prima guerra mondiale; purtroppo ne morirono 128, ricordati nel monumento ai Caduti in piazza Unità d’Italia.

Nel 1922, con l’avvento del Fascismo, Vimercate ebbe un sindaco del regime.

Durante la seconda guerra mondiale, partirono molti vimercatesi per la "campagna di Russia" o per altri fronti. 

Nonostante la città non sia stata bombardata, essa subì l’occupazione tedesca ed il mitragliamento del "Gamba de legn", il tram della linea Milano-Bergamo.

Dopo l’8 settembre i partiti antifascisti formarono i Comitati di Liberazione Nazionale. A Vimercate operarono alcuni partigiani aderenti alla 1° divisione della 103° Brigata Garibaldi. Il gruppo fu scoperto per una delazione e 5 partigiani vimercatesi furono condannati a morte. L’esecuzione avvenne il 2 febbraio ad Arcore.

Molte altre persone diedero il loro contributo alla Resistenza, anche pagando con la vita la lotta contro il Fascismo e l’occupazione tedesca.

L’opera della Resistenza italiana venne coronata il 27 dicembre con la promulgazione della Costituzione Italiana; anche nel comune di Vimercate vennero ripristinati gli organi democratici.

All’inizio degli anni ’50 Vimercate si incamminò verso un notevole sviluppo economico ed industriale.Il 28 giugno 1950 le venne concesso il titolo di "CITTA’".