LA FOGLIA NELLO SPORT
Un giorno Andrea invento` un nuovo sport. I suoi tris tris nonni erano molto famosi avendo inventato gli sport piu` praticati del mondo: il calcio, il basket, il golf e la pallavolo, e anche lui voleva diventare famoso.
Il suo sport consisteva nel lanciare una foglia in alto e la foglia doveva cadere il piu` velocemente possibile. Ma naturalmente questo sport richiedeva molta fortuna. Anche perche` e` difficile lanciare in aria una foglia leggera, leggera. Molte persone ci provarono ma lo sport era troppo difficile, e allora Andrea non divento` famoso.
LO SPORT DELLA FOGLIA
In un tempo né troppo antico né troppo recente visse una foglia di nome Perletta. La foglia aveva uno sport molto particolare che consisteva nella velocità e nella raccolta di frutti.
Perletta faceva questo sport per allenarsi all’arrivo dell’autunno e aveva già conquistato due frutti d’oro. All’arrivo dell’autunno la foglia Perletta pregava di morire in bellezza. Era venuta la sua ora, cadde dall’albero, volteggiò benissimo, le sue amiche dicevano: "Come volteggia bene! Vorremmo essere lei".
Volteggiò, volteggiò, morì.
( Pietro – Alessandro )
IL FIORE CON LA LAMPADINA
Una volta nacque un fiore che di notte aveva sempre paura del buio tanto che di notte si copriva velocemente la testa con i suoi petali viola e bianchi. Perciò aveva una piccola lampadina che teneva accesa sul capo per tutta la notte. Tutti i fiori lo prendevano in giro dicendo che era un fifone. Un giorno una lucciola solitaria passò di lì ed ebbe compassione del fiore; da allora ogni notte passò di lì. Altre lucciole solitarie passando da quelle parti presero l’abitudine di fermarsi vicino al fiore. Così anche tutti gli altri fiori, che un po’ di paura avevano, vissero felici e contenti e più nessuno ebbe timore del buio .
LA LAMPADINA DENTRO IL FIORE
Tanto tempo fa una lampadina voleva vivere una avventura in paesi lontani.
Pero` i suoi genitori non glielo consentivano perche` poteva essere catturato dal fiore Catturis.
Lei pero` desiderava troppo un' avventura per cui scappo` di casa, anche se non era facile perche` c'erano le guardie. Giunta fuori citta` la lampadina cammino`, cammino`, cammino` finche` si annoio`. Ormai era cosi` annoiata che non guardava dove metteva i piedi. E cosi` fini` nel fiore Catturis. La lampadina perse i sensi.
Quando si risveglio` non sapeva piu` dove fosse e urlo`: "Dove sono? Dove sono?." Una voce sconosciuta (il fiore) le rispose:"Sei dentro di me. Io sono Catturis, il fiore malvagio."
La lampadina aveva molta paura ma penso` : " Sono o non sono una lampadina?" E allora le venne in mente di bruciarlo. Ci tento` e... ,riusci` a bruciare il fiore e conquistare la liberta`.
Tornata al paese la lampadina racconto` tutto e da allora non ando` piu` via.
( Andrea – Rolando )
IL PAPIRO NELLA GROTTA
Vivevano una volta, in una grotta buia e tempestosa, dei piccoli papiri. Arrivarono lì trasportati dal vento. Uno di questi papiri era molto brontolone, perché voleva vedere la luce del sole. La sua mamma e il suo papà credevano che fuori fosse tutto buio e tanto pericoloso, come nella grotta e non gli permettevano di uscire.
Una notte nera e tempestosa, mentre tutti dormivano, il papiro furbino e birichino, decise di preparare le valige per scoprire da solo il mondo intorno a lui e agli altri papiri. Girò paesi e città, attraversò mari, scavalcò montagne. In tutti questi posti trovò nei vasi dei papiri e delle papire che ballavano , ed erano brave e belle, e felici. E da quel giorno la vita del papiro che aveva avuto il coraggio di conoscere il mondo fu più bella .
LA GROTTA DEL PAPIRO
C’era una volta un papiro di nome Gennarino. Non voleva essere tagliato dai fabbricanti di carta e diceva spesso: "Vorrei tanto una fata tutta per me!"
Una notte sentì delle voci e il papiro Gennarino chiese: "Fata, sei tu ? " La fata rispose di sì. Il papiro le chiese allora di farsi vedere; la fata disse che non poteva farsi vedere ma che lo avrebbe aiutato quando aveva bisogno di lei. Un giorno arrivarono i fabbricanti di carta e il povero papiro pensò: "Perché proprio a me ?" Provò a chiamare. Questa , senza farsi vedere, portò via il papiro, e lo portò in volo al suo castello. Per tutta la sua vita lo curò come un principino e diventarono buoni amici.
( Corinna – Marina )
IL FIORE SULL’ ELEFANTE
Un giorno per caso un seme di orchidea cadde sulla schiena di un elefante. Nacque un bel fiore.
Il pachiderma tutti i giorni lo curava con attenzione e con dolcezza, e lo annaffiava con la sua lunga proboscide.
Man mano che il tempo passava, il fiore cresceva: era grande e grosso, rosso fuoco, con i petali carnosi. Ormai sembrava un ombrellone.
Il povero elefante non riusciva più a muoversi e a mangiare e così chiese al fiore di andarsene, ma poi se ne pentì perché si sentiva solo.
L’elefante raggiunse il fiore e decisero di girare il mondo insieme.
( Manuele- Elena- Mattia- Mattia )
IL COMODINO SULL’ALBERO
C’era una volta un albero vicino a una strada: tutti ci buttavano l’immondizia. Un giorno un signore buttò un comodino che andò su un albero. Il comodino non si mosse da lì perché era impigliato fra dei rami. Poco dopo il comodino e l’albero fecero amicizia: giocavano a dama, carte, scacchi. Erano tutti di legno: l’albero serviva al comodino perché lo teneva caldo, il comodino serviva all’albero perché teneva in custodia le sue foglie durante l’inverno.
Ma un brutto giorno un uomo passò di lì e tagliò l’albero.
Così finì la storia del comodino e dell’albero: bruciati in un camino!
L’ALBERO NEL COMODINO
Un contadino appoggiò dei semi di tiglio su un comodino. Con il vento caddero nel cassetto e , chissà come, germogliarono: spuntò dapprima una fogliolina e poi la pianta.
Il contadino si meravigliò e incominciò a innaffiarla. Intanto la pianta cresceva rapidamente, e arrivò fino al tetto ma il contadino non voleva tagliarla, anzi la innaffiava ogni giorno.
In primavera il tiglio fece le foglie a forma di comodino, proprio uguali al comodino dove era germogliato. Tutte le persone del mondo venivano a vedere l’albero e si prendevano una foglia: l’albero così rimase spoglio. Il contadino pianse ma a primavera spuntarono ancora foglie.
( Luca- Jacopo- Niccolò- Enzo )